A valere sui fondi messi a disposizione dal Progetto “Re-Start”, alla presenza di un buon numero di partecipanti e con la collaborazione attiva di importanti esponenti degli Enti Gestori dei Servizi sociali, ASL, Associazioni datoriali e sindacali si è tenuto, lunedì 27 giugno scorso presso il Centro Incontri della Provincia di Cuneo, un workshop di formazione e confronto che ha toccato argomenti attuali e delicati quali l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, l’obbligo in parte disatteso da parte delle imprese del territorio, le possibili buone prassi da estendere grazie al coinvolgimento consapevole delle cooperative di inserimento lavorativo. Nel contesto delle opportunità offerte dalla nuova regolamentazione nazionale in tema di appalti pubblici, della riorganizzazione strategica e funzionale della Regione Piemonte, oltre che della possibilità di auto determinazione locale che entrambi questi aspetti concedono, si è voluto affermare con forza che un processo articolato e multifunzionale di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, che veda coinvolti tutti gli interlocutori istituzionali, amministrativi e produttivi del territorio potrebbe risultare “conveniente per tutti”. Dichiara Fabrizio Clerico, Presidente di Federsolidarietà Cuneo: “Le Cooperative sociali di tipo B hanno, per mandato di legge, il compito di perseguire l’inserimento lavorativo di un numero importante di soggetti svantaggiati. La nostra attitudine può risultare determinante per tutte quelle imprese che per inesperienza, timore, dubbi interpretativi, oggi non assolvono all’obbligo di assunzione di soggetti disabili. Ci candidiamo, affiancando i Servizi sociali di inserimento lavorativo cui riconosciamo il costante e profondo impegno profuso in questi anni, a favorire la mobilità delle persone che già sono state inserite con successo nelle nostre cooperative verso il mondo delle imprese profit. Ci candidiamo, altresì, a svolgere in maniera sempre più incisiva un ruolo da protagonisti nella scena produttiva locale, proponendo un modello di sviluppo attento alle persone quanto alle esigenze di bilancio e pronto ad investire tempo e risorse verso quanto di più ambizioso e bello potremo immaginare in uno scenario di sviluppo influenzato, non sempre negativamente, dalla crisi internazionale e dalla riorganizzazione pubblica. Il modello del Progetto “Re-Start” può a buon titolo essere preso a paradigma: presentato dalla Cooperativa Sociale Il Ramo, Finanziato dalla Fondazione CRC, sostenuto dalla Confcooperative e via via da un numero crescente di Enti ed Organizzazioni pubbliche e private, è sicuramente un esempio concreto di come potersi impegnare nelle politiche attive del lavoro, avendole a mente sia in sede di pianificazione aziendale sia in occasione dell’emissione di appalti pubblici”.