Si è tenuta venerdì 15 maggio a Torino, presso la Casa della Cooperazione, l’assemblea regionale di Fedagri, presieduta dal presidente Tommaso Mario Abrate, con la partecipazione di numerosi esponenti delle cooperative agroalimentari aderenti e l’intervento, tra gli altri, dell’assessore regionale competente Giorgio Ferrero.  La cooperazione agroalimentare rappresenta uno dei settori più rilevanti del sistema cooperativo di Confcooperative nella nostra regione, che, per origine e tradizione, ha una forte componente agricola, diffusa in tutte le province, ma particolarmente radicata nel cuneese e nel torinese. Per tutti noi cooperatori scegliere, quando possibile, i prodotti agroalimentari delle cooperative, significa affermare un’appartenenza alla nostra associazione, sostenere le cooperative produttrici, ma anche valorizzare una produzione locale, tracciabile e di qualità qual è quella cooperativa. Sono tanti i punti vendita della cooperative agricole “Qui da Noi”, e il 10 giugno a Moncalieri, con l’apertura di Caffè UP, i loro prodotti saranno disponibili anche in questo nuovo caffè letterario. Per promuovere le produzioni della cooperazione agroalimentare Fedagri Piemonte ha operato in stretta interlocuzione con la Regione affinché la stesura del PSR 2015-2020, Programma di Sviluppo Rurale, sia il più possibile a sostegno del reale sviluppo delle imprese. “Condividiamo la scelta di attribuire 9 milioni di euro in più - ha affermato Tommaso Mario Abrate – alle misure agroindustriali, poiché risponde a una delle nostre principali richieste, nella direzione di favorire le fasi di creazione del valore aggiunto con la trasformazione del prodotto, a patto però, sia ben chiaro, che si tratti di produzione locale, a sostegno dunque dell’economia agroalimentare del nostro territorio. Non siamo interessati inoltre a forme di contribuzione a pioggia, ma a interventi che premiano le filiere e le rafforzano”. Secondo il presidente Abrate vanno ulteriormente incoraggiate le forme di aggregazione tra produttori, che in cooperativa possono ottimizzare il loro posizionamento sul mercato con maggiori masse critiche di prodotto,  oppure optare per la conduzione associata, per raggiungere, attraverso la ricomposizione fondiaria,  migliori razionalizzazioni aziendali, o processi di meccanizzazione associata, che già si praticavano nelle cooperative agricole di inizio Novecento, e che oggi, con le nuove tecnologie, possono creare notevoli economie di scala. Per il presidente Abrate “E’ importante il raggiungimento di un assetto strategico delle risorse, che consenta di valorizzare al massimo le produzioni piemontesi dei soci delle cooperative, sui quali ricade l’effetto moltiplicatore degli investimenti effettuati nelle loro cooperative”.