Sono 3 milioni le persone colpite da disturbi dell’alimentazione nel nostro Paese e 8.500 i nuovi casi ogni anno. In Piemonte, ne è affetta una persona su 10. L’età media dei soggetti ammalati si attesta sugli 8/9 anni e il tasso di mortalità per anoressia supera il 10%. Tra i giovani, i disturbi del comportamento alimentare sono la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Da questi dati emerge come i disturbi del comportamento alimentare, come anoressia e bulimia, stiano aumentando esponenzialmente in Italia.

I Dca (disturbi del comportamento alimentare), se trattati in tempo in strutture adeguate, possono risolversi nell’arco di 4 o 5 anni. Se non trattati invece possono diventare patologie permanenti. Da qui è nata l’idea della creazione del progetto del centro residenziale riabilitativo “Il castello delle fate”. L’idea ha preso avvio nel corso della conferenza Stato Regioni, durante la quale è stata indicata, a livello nazionale, la cura dei disturbi alimentari tra i cinque obbiettivi da raggiungere nel minor tempo possibile.

“Il castello delle fate” si rivolge soprattutto a persone che soffrono di anoressia e bulimia nervosa, che manifestano difficoltà a mantenere gli obbiettivi alimentari, con l’obbiettivo di sostenere un trattamento psicoterapeutico efficace. La struttura sarà articolata in una comunità dedicata alla riabilitazione terapeutica, con 7 posti letto e 1 di pronta accoglienza, e in una comunità dedicata alla riabilitazione educazionale, che conta 15 posti letto e 2 di pronta accoglienza. All’interno delle comunità, assistite e protette ventiquattrore al giorno da un infermiere, saranno previsti progetti di integrazione con il territorio, con la scuola, prendendo in carico tutto il nucleo familiare per eliminare sentimenti di colpa e reciproche accuse.

Alla base del progetto, il lavoro di cooperative e realtà locali: in prima fila la Cooperativa Operatori Sociali COS di Alba, promotrice della diffusione dell'assistenza domiciliare sul territorio con prestazioni di assistenza alla persona, e il Consorzio Sinergie Sociali, nato per dare risposta ai bisogni delle persone in situazioni di disagio attraverso modelli operativi che rispondano ad efficienza, efficacia e alta qualità. Al momento, la sede identificata per il centro sono i locali della Sacra Famiglia, una struttura in passato utilizzata dall’AslCn1 per la lungodegenza a Dogliani Castello.

Sembrerebbe tutto pronto all’avvio di un progetto unico sul territorio, ma a causa della mancanza di una programmazione regionale e della pandemia, la situazione risulta oggi bloccata. Un intoppo dovuto all’assenza di una delibera della Giunta Regionale, che permetterebbe al progetto di aprire i battenti.

Come spiegato da Giampiero Porcheddu, direttore di CSS, aderente a Confcooperative Sanità Piemonte, e responsabile del progetto: “C’è una grande mancanza, a livello territoriale, di servizi simili al Castello delle Fate, pensato e rivolto a persone e famiglie. Esiste un progetto, abbiamo una location, ma ancora manca una base legislativa su cui muoversi, che arriverebbe facilmente grazie a un DGR. Si tratta di una questione burocratica che si protrae a causa di diversi elementi subentrati nel corso dei mesi, ma davvero basterebbe poco per farlo partire.”