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Svolta vicina, le cooperative tornano a investire

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Svolta vicina, le cooperative tornano a investire

Categorie: da Confcooperative Cuneo

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Il dato emerge dall'ottava indagine congiunturale quadrimestrale realizzata dall’Area Studi Confcooperative, del Centro Studi Legacoop e dell’Ucio Studi Agci sulle imprese aderenti all'Alleanza delle Cooperative.

I primi quattro mesi del 2016 segnano un notevole dinamismo delle cooperative sul fronte degli investimenti. Una vera a propria inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti contraddistinti da un cauto attendismo. Gli occupati tengono, anche grazie alle misure di flessibilità introdotte dal governo; la liquidità migliora; per 3 coop su 4 il fatturato è rimasto stabile o in crescita; in 9 imprese mutualistiche su 10 la posizione competitiva non è peggiorata. Ma a frenare lo slancio sulla strada della ripresa pesa, come nei quadrimestri passati, una domanda interna ancora troppo fiacca. E’ il quadro di sintesi che emerge dall’ottava indagine congiunturale quadrimestrale prodotta dal lavoro congiunto dell’Area Studi Confcooperative, del Centro Studi Legacoop e dell’Ufficio Studi Agci. Le cooperative non prevedono in generale un rafforzamento dei propri tassi di crescita, pur manifestando un ragionato ottimismo sulle prospettive di sviluppo dell’economia nel suo complesso.

Investimenti Un segnale importante riguarda i programmi d’investimento: tutte le cooperative (e in misura più evidente quelle maggiormente strutturate) contano di incrementare significativamente i loro investimenti. Rispetto al recente passato, si tratta di una vera e propria inversione di tendenza, un segnale che mostra come le cooperative vogliano implementare la propria capacità competitiva per essere pronte quando la ripresa avrà innestato le marce ridotte.

Fatturato La dinamica congiunturale del fatturato delinea un quadro molto eterogeneo. Una cooperativa su quattro ha segnalato una contrazione dei ricavi, a fronte di un 23,2% che ha dichiarato, invece, un aumento del fatturato. Il 50,7% delle imprese ha registrato, infine, una sostanziale stazionarietà del volume di fatturato rispetto ai quattro mesi precedenti

Liquidità Sul fronte della liquidità si segnala un miglioramento ulteriore dei giudizi rispetto al quadrimestre precedente. La quota di cooperatori che ha giudicato buona la liquidità della propria cooperativa sale di oltre 10 punti dal 37,5% di inizio anno al 47,8%.

Ritardi Pa Con riferimento agli arretrati dovuti dalla Pubblica Amministrazione, le criticità non sembrano superate almeno al Centro e al Sud.   Nel complesso, rispetto ai tempi medi di incasso il 14% ha registrato riduzione rispetto al quadrimestre precedente. Il 7,4% delle cooperative ha segnalato, invece, un aumento dei tempi di incasso dei crediti, mentre la maggioranza assoluta delle imprese che lavora con la P.A., il 78,8%, non ha, di fatto, registrato alcuna variazione. 

Competitività Sebbene per la maggioranza assoluta delle cooperative la percezione del posizionamento competitivo nel mercato di riferimento sia, di fatto, stabile rispetto al quadrimestre precedente, prevalgono, seppure di stretta misura, i giudizi positivi rispetto a quelli negavi. Si attesta, su livelli maggiori, infatti, la quota di chi ha definito migliorata la posizione concorrenziale della cooperava, il 10,3%, rispetto a chi, invece, ha giudicato peggiore il posizionamento competitivo nel quadrimestre trascorso, il 9,2%. Nel complesso, l’80,5% degli intervista, in cui sono ricomprese soprattutto le maggiori cooperative, ha valutato come invariata la posizione concorrenziale della cooperava nel primo quadrimestre del 2016. 

Occupazione Nel complesso, sebbene il 68,1% dei cooperatori sia riuscito a mantenere stabili i livelli occupazionali nei primi quattro mesi dell’anno, è più alta la quota di cooperative, pari al 18,1%, che ha espresso indicazioni di aumento delle risorse umane occupate rispetto a quelle di contrazione, pari al 13,7%. 

Ostacoli alla crescita Il principale ostacolo per i cooperatori resta la domanda interna il 54%. A seguire, tra gli altri fattori negativi, si segnala la concorrenza sleale, le oerte al massimo ribasso e la cooperazione spuria (13,2%), l’eccesso di burocrazia unita alle tasse e alla corruzione (7,8%), la scarsa liquidità e il ritardo dei pagamenti, amplificati dalle difficoltà di accesso al credito (7,8%), l’inadeguatezza degli impianti (6,6%), la riduzione di fondi dalla Pa (6%), la difficoltà di reperire manodopera qualificata (5,4%), le inefficienze interne e il costo del lavoro (4,8%).

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